Dina Cangi nasce ad Arezzo dove vive e lavora in località Chiani 110. Dopo il diploma di scuola superiore si dedica all'arte esercitando, con un'assidua ricerca di colori, luci, superfici e materiali, la pratica della pittura. E' appassionata di antropologia e archeologia: apprezza in modo particolare la civiltà etrusca e quelle orientali con un interesse mirato alle loro filosofie e ai loro presupposti culturali. Un coinvolgimento che testimonia il suo apprezzamento per la tradizione e per la cultura del passato che Dina tende a recuperare, filtrare e restituire, attraverso certe suggestioni dei suoi lavori, con gli occhi e il cuore di chi vive da militante l'arte della propria contemporaneità. Ottiene fin dalle sue prime apparizioni in mostre collettive, rassegne e concorsi, immediati riconoscimenti da parte del pubblico e della critica specialistica. I media non risparmiano servizi e recensioni.
Dagli anni Novanta inizia con sistematicità a essere invitata a mostre personali in Italia e all'estero: da segnalare a proposito il grande successo ottenuto a Berlino, Dusseldorf e Regensburg (Germania), Atlanta (USA) e Gent (Belgio).
In Italia sono state apprezzate in modo specifico le mostre di Cortona, Castiglion d'Orcia, Chianciano, Pienza, Bologna, Padova, Mantova, L'Aquila, Roma, Perugia, Pordenone, Bari e Follonica. A Firenze e Arezzo ha esposto più volte destando sempre il medesimo interesse.
Alcune delle sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private.
Hanno scritto di lei: Franca Calzavacca, Chiaramarina Camèra, Carlo Cinelli, Liletta Fornasari, Benvenuto Guerra, Michele Loffredo, Flavia Maccelli, Antonio Oberti, Dino Pasquali, Tommaso Paloscia, Maurizio Vanni, Monica Venturi.